Archivio mensile:dicembre 2013

A tutti Buon Natale!!! E Per riflettere un pò…..

IL PELLERROSSA NEL PRESEPE

Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

                                                                                                                       (Gianni Rodari)

 

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La vera gioia del NATALE…Auguri!

Il termine italiano “Natale” deriva dal latino cristiano Natāle(m), per ellissi di diem natālem Chiristi (“giorno di nascita di Cristo”) a sua volta da latino natālis derivato da nātus (“nato”), quindi dal participio passato nāsci (“nascere”)
Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù (“Natività“), e per nessun altro motivo.
Siamo coerenti e maturi, e poniamoci una Domanda: “Chi è Gesù Cristo?”
Gesù-bambino-natale
Pochissime persone hanno messo in dubbio che Gesù Cristo sia esistito. Viene accettato che Gesù fu un uomo che camminò su questa terra in Israele quasi 2000 anni fa. Il dibattito comincia quando si discute sulla piena identità di Gesù. Quasi ogni religione principale insegna che Gesù fu un profeta o un grande maestro o un sant’uomo. Il problema è che la Bibbia ci dice che Gesù fu infinitamente più di un profeta, di un grande maestro o di un sant’uomo.

“Sto cercando di impedire che qualcuno dica del Cristo quella sciocchezza che spesso si sente ripetere: ‘Sono pronto ad accettare Gesù come un grande maestro di morale, ma non accetto la sua pretesa di essere Dio’. Questa è proprio l’unica cosa che non dobbiamo dire. Un uomo che fosse soltanto uomo e dicesse il genere di cose dette da Gesù non sarebbe un grande maestro di morale. Sarebbe stato un folle — come un uomo che affermasse di essere un uovo alla coque — o sarebbe il diavolo in persona. Dovete scegliere. O quest’uomo era, ed è, il Figlio di Dio, oppure è un pazzo o qualcosa di peggio… ma non caviamocela con qualche condiscendente assurdità del tipo che era un grande maestro dell’umanità. Non ci ha lasciato questa alternativa, non intendeva farlo”.

Perciò, Gesù chi affermò di essere? Primo, consideriamo le parole: “Io e il Padre siamo uno”. I Giudei compresero che, con quell’affermazione, Gesù sosteneva di essere Dio.
Gesù proclamò: “In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono”. Il fatto che Gesù annunci la Sua identità come “Io sono” è una diretta applicazione del nome veterotestamentario di Dio (Esodo 3:14). Perché I Giudei dovrebbero di nuovo voler lapidare Gesù se Egli non avesse detto qualcosa che essi credevano blasfemo, ossia affermare di essere Dio?

Giovanni 1:1 dice che “la Parola era Dio”. Giovanni 1:14 dice che “la Parola è diventata carne”. Questo indica chiaramente che Gesù è Dio manifestato in carne. Le profezie dell’Antico Testamento su Cristo ne annunciano la divinità: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:6).

Credere che Gesù sia un grande maestro non è un’opzione. Gesù ha affermato in modo chiaro e inequivocabile di essere Dio. Se non fosse Dio, allora sarebbe un bugiardo, e quindi non un profeta, un grande maestro o un sant’uomo.

Perché la domanda sulla vera identità di Gesù è così importante? Che importanza ha che Gesù fosse o meno Dio? Il motivo più importante per cui Gesù doveva essere Dio è che, se non lo fosse stato, la Sua morte non sarebbe stata sufficiente a scontare il castigo per i peccati del mondo intero (1 Giovanni 2:2). Solo Dio avrebbe potuto scontare un castigo talmente infinito (Romani 5:8; 2 Corinzi 5:21). Gesù doveva essere Dio per poter scontare il nostro debito. Gesù doveva essere uomo per poter morire. La salvezza è a disposizione solo mediante la fede in Gesù Cristo! La divinità di Gesù è il motivo per cui Egli è l’unica via di salvezza. La divinità di Gesù è il motivo per cui Egli ha dichiarato: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).

E’ con queste parole che dobbiamo trascorrere il Natale, un ricordo del bambino Gesù, perché è già nato, piuttosto facciamolo rinascere ogni volta dentro di noi, riscopriamo la nostra identità, il nostro essere, non siamo delle macchine, ne animali, se viviamo è perchè abbiamo una meta eterna da raggiungere.
Eì finito il periodo dei regali, del consumismo, ecc…perchè così rischiamo di festeggiare qualcosa sensa l’invitato principale.

E’ vero sono tutte cose belle che se vengono dal cuore, portano tanta gioia alle famiglie, alle amicizie, ecc…ma siamo disposti a cambiare il nostro Essere, e seguire davvero gli insegnamenti che Gesù Cristo ci ha lasciati tanto tempo fà? Crediate sia un complotto della Chiesa questa persona, ora provate in questo periodo a mettere in pratica soltanto una delle affermazioni di Cristo e vi accorgerete che se fosse stato un complotto o un semplice libro da sfogliare come diceva qualcuno l’autore dovrebbe essere più grande del libro stesso!

Che la gioia del vero significato del Natale possa essere riscoperto in tutti voi, che lo scopo della vostra vita sia il raggiungimento della meta eterna vitale, tutti assieme in fratellanza potremmo cambiare il mondo.
Diamo importanza ancora una volta quindi alla parola aguri!          A U G U R I 😀

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Campo per capi gruppo 6-8 dicembre 2013

IMG00005-20131206-0903“Lascio al campo i preconcetti e i limiti che mi ero posto, torno a casa con nuove idee, strumenti …e un pò di confusione che non guasta mai”.

Questa è stata la mia verifica finale del campo per capi gruppo a cui ho partecipato. Pieno di curiosità e domande, dal campo ho ricevuto tante risposte e anche tanti spunti di riflessione per il futuro.  E’ stato bello confrontarsi con dei capi che vivono le stesse dinamiche che viviamo noi, con dei capi campo che hanno dato sempre la testimonianza di quanto credano nell’associazione e nel servizio che facciamo con i ragazzi. Da ognuno ho ricevuto qualcosa e imparato ad apprezzare qualcosa in più di quello che ho, il nostro splendido gruppo. Alcune volte siamo scunchiuruti, poco accoglienti, prendiamo decisioni discutibili, ma siamo noi, veri, e senza ipocrisia ci prendiamo sempre la responsabilità di quello che pensiamo. Amo lo scoutismo e ancora di più adoro la mia famiglia scout, tutti voi con cui ogni giorno lavoro per un mondo migliore.

Buona caccia, buon sentiero e buona strada

Nicola 😀

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