A tutti Buon Natale!!! E Per riflettere un pò…..

IL PELLERROSSA NEL PRESEPE

Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

                                                                                                                       (Gianni Rodari)

 

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La vera gioia del NATALE…Auguri!

Il termine italiano “Natale” deriva dal latino cristiano Natāle(m), per ellissi di diem natālem Chiristi (“giorno di nascita di Cristo”) a sua volta da latino natālis derivato da nātus (“nato”), quindi dal participio passato nāsci (“nascere”)
Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù (“Natività“), e per nessun altro motivo.
Siamo coerenti e maturi, e poniamoci una Domanda: “Chi è Gesù Cristo?”
Gesù-bambino-natale
Pochissime persone hanno messo in dubbio che Gesù Cristo sia esistito. Viene accettato che Gesù fu un uomo che camminò su questa terra in Israele quasi 2000 anni fa. Il dibattito comincia quando si discute sulla piena identità di Gesù. Quasi ogni religione principale insegna che Gesù fu un profeta o un grande maestro o un sant’uomo. Il problema è che la Bibbia ci dice che Gesù fu infinitamente più di un profeta, di un grande maestro o di un sant’uomo.

“Sto cercando di impedire che qualcuno dica del Cristo quella sciocchezza che spesso si sente ripetere: ‘Sono pronto ad accettare Gesù come un grande maestro di morale, ma non accetto la sua pretesa di essere Dio’. Questa è proprio l’unica cosa che non dobbiamo dire. Un uomo che fosse soltanto uomo e dicesse il genere di cose dette da Gesù non sarebbe un grande maestro di morale. Sarebbe stato un folle — come un uomo che affermasse di essere un uovo alla coque — o sarebbe il diavolo in persona. Dovete scegliere. O quest’uomo era, ed è, il Figlio di Dio, oppure è un pazzo o qualcosa di peggio… ma non caviamocela con qualche condiscendente assurdità del tipo che era un grande maestro dell’umanità. Non ci ha lasciato questa alternativa, non intendeva farlo”.

Perciò, Gesù chi affermò di essere? Primo, consideriamo le parole: “Io e il Padre siamo uno”. I Giudei compresero che, con quell’affermazione, Gesù sosteneva di essere Dio.
Gesù proclamò: “In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono”. Il fatto che Gesù annunci la Sua identità come “Io sono” è una diretta applicazione del nome veterotestamentario di Dio (Esodo 3:14). Perché I Giudei dovrebbero di nuovo voler lapidare Gesù se Egli non avesse detto qualcosa che essi credevano blasfemo, ossia affermare di essere Dio?

Giovanni 1:1 dice che “la Parola era Dio”. Giovanni 1:14 dice che “la Parola è diventata carne”. Questo indica chiaramente che Gesù è Dio manifestato in carne. Le profezie dell’Antico Testamento su Cristo ne annunciano la divinità: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:6).

Credere che Gesù sia un grande maestro non è un’opzione. Gesù ha affermato in modo chiaro e inequivocabile di essere Dio. Se non fosse Dio, allora sarebbe un bugiardo, e quindi non un profeta, un grande maestro o un sant’uomo.

Perché la domanda sulla vera identità di Gesù è così importante? Che importanza ha che Gesù fosse o meno Dio? Il motivo più importante per cui Gesù doveva essere Dio è che, se non lo fosse stato, la Sua morte non sarebbe stata sufficiente a scontare il castigo per i peccati del mondo intero (1 Giovanni 2:2). Solo Dio avrebbe potuto scontare un castigo talmente infinito (Romani 5:8; 2 Corinzi 5:21). Gesù doveva essere Dio per poter scontare il nostro debito. Gesù doveva essere uomo per poter morire. La salvezza è a disposizione solo mediante la fede in Gesù Cristo! La divinità di Gesù è il motivo per cui Egli è l’unica via di salvezza. La divinità di Gesù è il motivo per cui Egli ha dichiarato: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).

E’ con queste parole che dobbiamo trascorrere il Natale, un ricordo del bambino Gesù, perché è già nato, piuttosto facciamolo rinascere ogni volta dentro di noi, riscopriamo la nostra identità, il nostro essere, non siamo delle macchine, ne animali, se viviamo è perchè abbiamo una meta eterna da raggiungere.
Eì finito il periodo dei regali, del consumismo, ecc…perchè così rischiamo di festeggiare qualcosa sensa l’invitato principale.

E’ vero sono tutte cose belle che se vengono dal cuore, portano tanta gioia alle famiglie, alle amicizie, ecc…ma siamo disposti a cambiare il nostro Essere, e seguire davvero gli insegnamenti che Gesù Cristo ci ha lasciati tanto tempo fà? Crediate sia un complotto della Chiesa questa persona, ora provate in questo periodo a mettere in pratica soltanto una delle affermazioni di Cristo e vi accorgerete che se fosse stato un complotto o un semplice libro da sfogliare come diceva qualcuno l’autore dovrebbe essere più grande del libro stesso!

Che la gioia del vero significato del Natale possa essere riscoperto in tutti voi, che lo scopo della vostra vita sia il raggiungimento della meta eterna vitale, tutti assieme in fratellanza potremmo cambiare il mondo.
Diamo importanza ancora una volta quindi alla parola aguri!          A U G U R I 😀

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Campo per capi gruppo 6-8 dicembre 2013

IMG00005-20131206-0903“Lascio al campo i preconcetti e i limiti che mi ero posto, torno a casa con nuove idee, strumenti …e un pò di confusione che non guasta mai”.

Questa è stata la mia verifica finale del campo per capi gruppo a cui ho partecipato. Pieno di curiosità e domande, dal campo ho ricevuto tante risposte e anche tanti spunti di riflessione per il futuro.  E’ stato bello confrontarsi con dei capi che vivono le stesse dinamiche che viviamo noi, con dei capi campo che hanno dato sempre la testimonianza di quanto credano nell’associazione e nel servizio che facciamo con i ragazzi. Da ognuno ho ricevuto qualcosa e imparato ad apprezzare qualcosa in più di quello che ho, il nostro splendido gruppo. Alcune volte siamo scunchiuruti, poco accoglienti, prendiamo decisioni discutibili, ma siamo noi, veri, e senza ipocrisia ci prendiamo sempre la responsabilità di quello che pensiamo. Amo lo scoutismo e ancora di più adoro la mia famiglia scout, tutti voi con cui ogni giorno lavoro per un mondo migliore.

Buona caccia, buon sentiero e buona strada

Nicola 😀

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Route 23-24 Novembre Santuario Sant’Anna c/da Difali

Possiamo dire che questa è la prima route del nuovo clan denominato “vento del sud”, un gruppo formato da nuove e vecchie conoscenze, ma che non ha esitato a stringersi nel legame affettivo già dai primi giorni.

Ogni mese, infatti, come di consuetudine nello scoutismo, nelle branche R/S ci si prepara a queste avventure, i giorni antecedenti vengono sfruttati per dividerne i compiti nei ruoli più appropriati, quali: topografia, animazione, catechesi, ecc…

Il percorso di quest’anno oltre tutto ci vede impegnati nel seguire un cammino, che ha come obbiettivo, raggiungere una meta, la Route Nazionale dal 1 al 10 Agosto a Pisa (Toscana), è per questo motivo che noi ragazzi e ragazze con costanza ed impegno ci stiamo preparando al meglio per arrivare lì.

Ma bando alle ciance, perché per parlarvi di questo c’è tempo, ritorniamo a quello che dicevamo prima.

Ogni route, infatti ha uno scopo, non soltanto il portarsi una “croce” come simbolo di fatica nel raggiungere una meta, l’esperienza e la forza che ogni scout deve mettere, ma sicuramente non sono da meno le parti logistiche e spirituali.

La strada infatti che abbiamo percorso ci ha visti impegnati in un tragitto che partiva dalla nostra sede di San Giuseppe sino a destinazione del Santuario di Sant’Anna, non prima però di aver percorso sentieri “tortuosi” in tutti i sensi, sotto la pioggia, il forte vento e il freddo, ove scorriacqua non sono riusciti a contrastarli (Si veda la foto in allegato).

Ed ecco che mi piace concludere con un pensiero che qui sotto sintetizza questa grande esperienza:

“Spesso, vivendo, commettiamo un altro errore: camminiamo troppo in fretta, senza gustare né vedere le piccole grandi cose dell’esistenza.
La strada che abbiamo percorso sarà stata anche “tortuosa” ma solo a grandi distanze..accresce la speranza di ogni piccola luce, ritrovandosi come comunità in un luogo caldo e accogliente, riscoprendo nella preghiera il contatto con il Creatore.

Abbiamo intuito il bisogno di cercare dentro noi stessi sopratutto, il significato della propria esistenza, perché la nostra storia è iniziata dal momento che, dalla mente di Dio essa è divenuta realtà, la Strada di ognuno deve dirigersi verso un obbiettivo di Felicità assoluta, perché se veniamo dal nulla e andiamo verso il nulla, non abbiamo niente da sperare, se invece veniamo dall’amore infinito e andiamo verso l’amore infinito (fonte della vita) abbiamo tutto da guadagnare!

Sosta durante il percorso sotto la pioggia il vento e il freddo, ancora a metà strada in martogna. (Erice)

Bisogna avere molta esperienza della vita, molta logica, molta bontà per saper godere delle qualità dell’altro senza infastidirsi a causa dei suoi difetti.”

Alla prossima.

Dario

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Caccia al Maneggio-ranch.

Il giorno 16 Novembre 2013, io e il mio Branco, ci siamo recati al Maneggio-ranch di contrada Milo  per conoscere meglio i cavalli.
Dopo il grande urlo, abbiamo cantato la canzone ” U sciccareddu ” che è stata proposta da un capo da Angelo, un vecchio capo scout ,  che è venuto a fare servizio da noi.
Successivamente,  il padre di un lupetto ci ha spiegato alcune caratteristiche dei cavalli:
per esempio, che non vedono davanti al muso ma possono guardare soltanto lateralmente ecc.
Dopo, a turno, abbiamo cavalcato un pony che aveva la criniera gialla e il pelo marrone chiaro e bianco. Dopo aver ascoltato il racconto, abbiamo fatto un bel gioco: consisteva nel schivare una palla, rappresentante Tabaqui, dentro un cerchio. Vinceva chi rimaneva ultimo.  Infine abbiamo fatto merenda e poi siamo tornati a casa.

È stata una giornata emozionante.

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Marcello Licata “BRANCO DEL DHAK”

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Prima impresa di reparto ;)

Ciao a tutti 🙂

Quest’ultimo fine settimana abbiamo dedicato le attività di reparto alla creazione della corona dell’Avvento. Ci è stato chiesto dal parroco e i nostri capi dopo aver sviluppato un’idea e averla confrontata per eventuali variazioni con noi ragazzi, hanno lanciato quest’attività come impresa di reparto. Nonostante il brevissimo tempo che avevamo a disposizione per realizzarla ci siamo messi d’impegno e come sempre ce l’abbiamo fatta 😀 A causa del poco tempo che appunto avevamo a disposizione non abbiamo potuto attenzionare tutte le tappe di un’impresa, ma avremo tante altre occasioni sicuramente per farlo. Ci siamo organizzati dividendoci in gruppi, chi si occupava della realizzazione delle candele, chi delle decorazioni, grazie alle quali abbiamo scoperto di avere una fiorista di reparto, chi della pulizia del tronco che è stato recuperato a Fondo Auteri, chi del montaggio, e chi invece si occupava di realizzare la scritta: un virgulto spunterà dal tronco di Iesse su una tavoletta di legno. Come sempre si vuol dimostrare la collaborazione da i suoi frutti, chi finiva i propri lavori andava in giro chiedendo che altro c’era da fare, se qualcuno vedeva un ragazzo in difficoltà e magari conosceva la tecnica da utilizzare in quell’occasione si avvicinava e gliela spiegava, gesti BELLISSIMI da vedere!

E adesso una foto del reparto a lavoro terminato col sorriso stampato in faccia per la felicità dell’impresa ben conclusa <3

Dalle vostre Antilopi 😉20131124_120552

 

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Manuel e Vincenzo i nostri futuri Rover

DSC00658E allora…ricapitolando…tra meno di ventiquattr’ore saremo tutti insieme riuniti a Fondo Auteri per entrare nel vivo di quest’anno scout ma soprattutto non vediamo l’ora di arrivare al momento dei passaggi..

Sarà un momento ricco di emozioni, il Reparto Olympia subirà grandi cambiamenti e in particolare torneranno come due anni fa ad esserci quattro squadriglie ! Purtroppo però tra tante gioie ci sarà anche il continuo del percorso di due nostri ragazzi del Reparto.. e sono Manuel Bova e Vincenzo Cammareri (Sq, scoiattoli). Insieme andranno al noviziato quindi direi di fargli i più sentiti auguri e di auspicargli Buona Strada ! :’)

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Un nuovo anno comincia!

Nel Vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, chiunque voi siate e          dovunque voi andiate, state lasciando dietro di Voi una traccia. (…)  

Può darsi che la Vostra traccia sia marcata sugli alberi, per renderla visibile a chi vi segue, o invece può darsi che lasciate inavvertitamente delle orme peraltro riconoscibili sulla sabbia. La Vostra traccia è segnata da azioni, dalle frasi che dite e dalle parole che scrivete(…) Le azioni sono pietre miliari stabilite in modo permanente; le frasi sono soltanto orme che il tempo può alterare o cancellare; Le parole scritte sono tacche coscientemente lasciate sugli alberi.

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